La normativa

 

In un ordinamento come quello italiano ci si aspetta di trovare delle norme che dicano chiaramente come viene promosso un monumento a Monumento Nazionale; in realtà normativa è molto complessa e fa riferimento, soprattutto, a delle norme emesse durante il Regno d'Italia che avevano degli obiettivi oramai non più attuali.

Al fine di inquadrare bene l'argomento conviene fare riferimento alla circolare 13 del 5.6.2012 del Ministero per i beni e le Attività Culturali che fa sintesi ed inquadra in maniera precisa ed efficace l'argomento.

E' importante considerare un aspetto storico relativamente al nostro patrimonio di Monumenti Nazionali: la maggior parte sono stati "promossi" durante il Regno d'Italia per salvaguardare un patrimonio, inizialmente legato soprattutto alle Biblioteche che erano in larga parte ecclesiastiche, che rischiava di scomparire per la difficoltà di quanti ne avevano possesso o disponibilità di garantirne il mantenimento. Con queste operazioni, spesso, il Regno d'Italia e poi la Repubblica hanno impedito che fossero ceduti a privati o a collezionisti strutture o materiali che erano, e sono, destinati alla condivisione pubblica in quanto patrimonio nazionale.

La prima proclamazione di "monumento di storia nazionale" è del 6 maggio 1866 con la tutela del Regno di Palazzo Madama a Torino.

La prima legge che organica crea determina le regole guida che poi saranno adottate per la gestione dei Monumenti Nazionali è la legge 3036 del 7 luglio 1866 (versione estratta e leggibile) integrata poi con la legge 1402 del 19 luglio 1873 (versione estratta e leggibile) che estende le norme a Roma e ai territori limitrofi.

Il Regno con queste due leggi NON crea l'Istituto dei Monumenti Nazionali, come erroneamente riporta qualcuno, ma gestisce un processo di "esproprio di beni" ecclesiastici a favore del Regno cercando di salvaguardare un patrimonio storico-artistico di inestimabile valore presente soprattutto in Abbazie e Conventi che avevano biblioteche meravigliose. Il legislatore si rende conto che senza un'opera precisa di tutela questi beni andrebbero dispersi con un ulteriore impoverimento della comunità nazionale.

Facendo un'analisi attenta si potrebbe dire che i monumenti citati in queste leggi, o che hanno come riferimento non motivato queste leggi, non avrebbero le caratteristiche per fregiarsi del titolo di monumenti nazionali così come si vanno a considerare oggi. Non a caso per alcuni di questi il parlamento del Regno legifera ancora in anni successivi quasi ad evidenziare il trattamento diverso a cui assoggettare alcuni rispetto ad altri.

Con la legge 4374 del 16 maggio 1878 il Regno da il via effettivo ai Monumenti Nazionali con il bando per la realizzazione del monumento dedicato a "Vittorio Emanuele Liberatore dell'Italia".  Da questo monumento si avvia un processo di salvaguardare, o erigere, ad esempio luoghi simbolo dell'identità nazionale risalendo alle case natali o i sepolcri di eroi, poeti, scrittori che hanno caratterizzato la storia nazionale.

Nel nostro sito, in fase di identificazione e classificazione del Monumento, faremo riferimento alla norma che lo ha "eletto" al ruolo e, lì dove sarà possibile, metteremo a disposizione anche i contenuti originali, o riscritti, del decreto stesso al fine di aiutare sia il viaggiatore, ma anche l'Amministratore, a comprendere i termini di istituzione del Monumento Nazionale.

E' stato fatto un attento lavoro di verifica per individuare le eventuali leggi che nel tempo potessero aver subito modifiche e/o abrogazioni; in realtà nessuna norma che istituisce un Monumento Nazionale è stata mai abrogata integralmente nemmeno con il DECRETO LEGISLATIVO 13 dicembre 2010, n. 212 sulla semplificazione amministrativa che ha cancellato moltissime leggi del vecchio impianto normativo italiano.