Zona Monumentale Nazionale: Monte Berico - Vicenza

                               
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Indirizzo : Monte Berico
Zona di Monte Berico con
* Villa Guiccioli (Viale X Giugno 115),
* il Santuario di Monte Berico (Viale X giugno 87)
e la zona della dossale o Colle Monte Bellaguardia e della dossale o Colle dei Sette Venti
Riferimenti:
Villa Guiccioli, Museo del Risorgimento e della resistenza tel. 0444 222820; mail: museorisorgimento@comune.vicenza.it ; sito: www.museicivicivicenza.it/
Santuario di Monte Berico tel. 0444 559411; mail: monteberico@monteberico.it ; sito: www.monteberico.it
Consorzio di promozione turistica Vicenzaè tel. 0444 994770
Sito web:
Legge di istituzione: Regio Decreto - 17 gennaio 1935 - n. 30 - GU 29-1935
 
Proprietà: Comune di Vicenza
Descrizione Storico Artistica:
Al fine di valorizzare la visita turistica della zona monumentale di Monte Berico riteniamo utile focalizzare l’attenzione sui due luoghi più importanti per la vita religiosa, storica e sociale della città di Vicenza, compresi in questa area: Il Museo del Risorgimento e della Resistenza e il Santuario di Monte Berico
Il Museo sorge in quella Villa Guiccioli sul colle di Ambellicopoli che fu teatro dell’eroica resistenza del 1848. “Era il 10 giugno quando, sotto il comando del generale Durando di Guido Cialdini, di Massimo d’Azeglio e di altri valorosi, si svolse la prima battaglia del risorgimento nazionale in cui il sangue degli italiani d’ogni parte della penisola fu versato per la causa dell’indipendenza e dell’Unità d’Italia”. Questa infatti la motivazione con la quale il 17 gennaio 1935 il Ministro Segretario di Stato per l’educazione nazionale propose il riconoscimento di questa zona di Monte Berico e fu, pertanto, dichiarata zona monumentale d’interesse storico nazionale.
Nei dintorni del Museo si può seguire anche un apposito Itinerario denominato “Sentiero Risorgimentale vicentino” che si snoda appunto tra il Colle dei Sette Venti e quello del Monte Bellaguardia comprendendo Il Museo storico e il Santuario. Vi si possono incontrare altre testimonianze di questo tragico evento che lo Stato italiano ha ritenuto di, attraverso questo riconoscimento, additare alla venerazione degli Italiani.
I nomi dei due colli oggi sono pressoché scomparsi al punto che chiedendo oggi dove si trovano potreste sentirvi dire che non li hanno mai sentiti nominare. Chiedete, invece, di Monte Berico e sarete indirizzati senza alcun dubbio.
Il Santuario fu fatto costruire a seguito di due apparizioni della Madonna alla contadina Vincenza Pasini qualche secolo prima, il 7 marzo 1426 e il 1° agosto 1428. “Tutti coloro che con devozione visiteranno la chiesa nelle mie feste e in ogni prima domenica del mese, avranno in dono l'abbondanza delle grazie e della misericordia di Dio e la Benedizione della mia stessa mano materna' (Processus, f. 2r). Fin dai primi giorni delle apparizioni e mentre ancora si stava costruendo la Chiesa come chiesto dalla Madonna per liberare la popolazione dalla peste, il luogo diventò meta di pellegrinaggi fino a farla diventare, ancora oggi, una fra le più importanti della fede mariana nel mondo. Il servizio religioso del Santuario venne affidato dal Comune ai religiosi dell'Ordine di S. Brigida con una convenzione del 2 novembre del 1429.
A fine maggio 1435 i frati di S. Brigida dovettero lasciare il Santuario per decisione di papa Eugenio IV, che con Bolla del 18 marzo 1435 imponeva loro di riprendere la Regola primitiva e di ritornare all'impostazione storica in cui era sorto il loro Ordine. La magnifica Comunitas Vicentiae che si era riservata per convenzione il jus patronatus su Monte Berico, il 31 maggio 1435 dava in possesso la chiesa e il convento ai Servi di Maria che ancora oggi si trovano nel Santuario.  
Descrizione per il Visitatore:
Villa Guiccioli, Museo del Risorgimento e della Resistenza
Oltre al Museo il visitatore può allungare la visita godendo del grande parco, con ben 536 piante fra cui la maestosa Zelcova, in cui è inserita la villa fatta costruire alla fine del ‘700 dal greco Marino Ambellicopoli quando divenne funzionario della Repubblica di S.Marco. La proprietà passò a metà dell’800 al marchese romagnolo Guiccioli e quindi acquisita dal Comune di Vicenza nel 1935 diventando Museo storico. Il percorso espositivo si sviluppa in 5 aree tematiche: Sala 1 “Dalla caduta della Repubblica di Venezia al Lombardo-Veneto, Sala 2 “Risorgimento e ’48 vicentino”, Sala3 “Guerre d’indipendenza e Regno d’Italia”, Sala 4 “La prima guerra mondiale” Sala 5 “Fascismo, II guerra mondiale, Resistenza.
Il Museo è dotato anche di una fornita biblioteca consultabile previo appuntamento ed organizza itinerari e laboratori didattici entrando a pieno titolo nel percorso formativo di numerosi istituti vicentini e non solo.
Santuario di Monte Berico
La chiesa gotica, a ponente del complesso, venne costruita in appena 3 mesi, dal 25 agosto 1428, con il concorso del popolo, fatto convinto della prodigiosa liberazione della peste che durava da quasi un quarto di secolo.
La chiesa seicentesca, è opera dell'architetto vicentino Carlo Borella, iniziata nel 1688 e terminata nel 1703. Anche questa imponente opera venne eseguita per volere della città di Vicenza, quale segno ed espressione del continuo legame di fede tra i cittadini e la Madonna. All'esterno l'architettura si ripete identica nei tre lati, a oriente, settentrione e ponente. Tre ampie gradinate simmetriche introducono alla chiesa che, maestosa ed incisiva nelle sue masse e nelle sue numerose statue, lancia in alto a corona delle tre fonti la sua cupola aerea, donando all'edificio una spiccata snellezza.
Da non perdere la visita alla Sala del quadro dove si può ammirare la preziosa tela di Paolo Veronese “La Cena di S. Gregorio Magno” con Gesù che, travestito da pellegrino, si rivela ai 12 poveri che il Santo era solito ospitare. Durante la cruenta battaglia del 1848, la tela fu tagliata dagli Austriaci in 32 pezzi. Fu restaurata e rimessa al suo posto 10 anni dopo. Ai lati due importanti dipinti di Alessandro Maganza, mentre nella chiesetta gotica si trova La Pietà di Bartolomeo Montagna.
Le richieste di intercessioni sono ancora oggi numerose e fortissimo è il legame dei vicentini e non solo al Santuario mariano come testimoniano i tanti ex-voto raccolti in un importante Museo dove si trovano anche pezzi storici dal quattrocento al novecento e fino ai giorni nostri .
Dal Piazzale della Vittoria si ha una vista di Vicenza e delle montagne che le fanno da corona impareggiabile; lungo la balaustra che delimita la Piazza nel marmo sono incise le linee di rimando che puntano verso le montagne indicando i nomi delle varie vette. nelle giornate di cielo limpido la visione è molto interessante e si comprende quanto vicino fossero i confini della prima guerra rispetto a Vicenza.
Visita per : 
Villa Guiccioli, Museo del Risorgimento e della Resistenza. La visita al museo è consigliata a tutti, in particolare a studenti ed appassionati storici e non sussistono particolari difficoltà.
Santuario di Monte Berico Il patrimonio artistico e della tradizione consigliano di non mancare una visita al Santuario, eccezionale meta di pellegrinaggi che portano ogni anno milioni di visitatori.
Costi:
Villa Guiccioli, Museo del Risorgimento e della Resistenza Il Museo fa parte del circuito dei Musei Civici di Vicenza a cui si accede con una conveniente CARD MUSEI oppure in modo invidi duale con le modalità sempre aggiornate che troverete in questo sito http://www.museicivicivicenza.it/it/mrr/biglietti.php
Santuario di Monte Berico Ingresso al Santuario, alla Sala del Quadro e agli ex-voto è gratuito
Indicazioni per la visita:
Villa Guiccioli, Museo del Risorgimento e della Resistenza
Orario invernale: 9-13 e 14,15-17
Orario estivo: 10-13,30 e 14.45-18 da martedì a domenica.
Chiuso tutti i lunedì, 1° gennaio e 25 dicembre. Consultare sito per eventuali straordinari aggiornamenti http://www.museicivicivicenza.it/it/mrr/orari.php
Santuario di Monte Berico
L’ingresso è sempre consentito durante le celebrazioni liturgiche.
Estivi 6.00-12.30/14.30-19.30.
Invernali 6.00-12.30/ 14.30-18.00
Per eventuali aggiornamenti straordinari http://www.monteberico.it/index.php/celebrazioni 
Tempo di visita /abbigliamento/varie:
Villa Guiccioli, Museo del Risorgimento e della Resistenza
La villa è inserita all’interno di uno spettacolare parco con importanti alberi secolari a loro volte meta degli appassionati botanici e studiosi del paesaggio che dunque può ben prolungare e completare la visita museale.
Santuario di Monte Berico
Naturalmente trattandosi di luogo consacrato la visita richiede un abbigliamento adeguato che giustamente viene fatto osservare dai religiosi I Servi di Maria. Da evitare canottiere, shorts, parei  
Si possono raggiungere i luoghi sia in macchina (ampia area a parcheggio sia lungo la salita che porta al Santuario sia nel Piazzale Antistante al museo e alla Basilica - possono esserci problemi di disponibilità spazi alla domenica o in celebrazioni liturgiche importanti per i molti pellegrini) che con mezzi pubblici che a piedi con, prima una scalinata e poi un sentiero pedonale tanto bello quanto impegnativo per i non allenati. Molti cicloturisti scelgono Monte Berico come tappa domenicale delle loro escursioni anche per la ripidità notevole della salita che mette a dura prova le loro capacità atletiche.
Il Monumento e il territorio:
La zona monumentale denominata di Monte Berico rappresenta un luogo importante per i vicentini sia per quanto riguarda la fede, fin dalla prima apparizione della Vergine del 1426 e quindi con la costruzione del Santuario di Monte Berico, sia per le vicende storiche che vanno dalla campagna d’Italia di Napoleone nel 1796 fino alla fine della seconda guerra mondiale, passando per il Risorgimento e il primo grande conflitto mondiale come ricorda la lapide firmata dal generale Armando Diaz e ancora oggi visibile nel piazzale della Vittoria.
Diaz ricorda infatti il cruento conflitto durato 41 mesi contro Austria e Ungheria ed in particolare la resistenza vittoriosa in memoria della quale fu intitolato il monumentale Piazzale. Dall’altra parte della strada sul sagrato della Basilica si trova invece l’Ossario dedicato ai caduti austriaci e inaugurato da Francesco Giuseppe nel 1862 in occasione della sua ultima visita al Lombardo-Veneto.
I vicentini salgono al Santuario, ancora oggi con grande frequenza. In particolare la prima domenica del mese, nelle festività intitolate alla Madre di Gesù e l’8 settembre festa della Madonna di Monte Berico, patrona di Vicenza e della Diocesi.
Il Monte Berico offre numerose vedute panoramiche mozzafiato dal Piazzale della Vittoria, da Via D’Azeglio, così come la stessa tradizionale salita a piedi, perché il cammino spirituale è l’ascesi verso Dio, sotto i settecenteschi Portici o dalle antiche scalette che partono dall’imponente Arco di piazzale Fraccon progettato da Andrea Palladio nel 1595.
E’ una sorta di imponente monumento alla memoria e al silenzio e non a caso, ancora oggi, ogni giorno i vicentini salgono al Monte per isolarsi, riflettere, pregare, dedicare tempo alla mente e al corpo con passeggiate e corse e appunto accompagnando amici e turisti alle visite di luoghi che hanno ospitato anche tragici eventi, saccheggi, sconfitte e vittorie.
Da ricordare che la città di Vicenza, unica città in Italia, ha il Tricolore al posto del gonfalone cittadino, decorato da due medaglie d’oro al valore militare.
Anche i turisti possono raggiungere la zona di Monte Berico a piedi partendo dal centro storico e da li possono anche ridiscendere per visitare le vicine Villa Valmarana ai Nani e Villa Almerico Capra detta La Rotonda del grande architetto Palladio, la villa più copiata al mondo che, insieme altre ville palladiane e la città di Vicenza, è inserita nella Lista del Patrimonio Mondiale dell’Unesco e che nei tragici fatti del quarantotto, fu occupata dal comando austriaco.  
Fotogallery:
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